I Chiacchietegli o broccoletti viola di Priverno

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I Chiacchietegli o broccoletti viola di Priverno 

Nella meravigliosa zona di Priverno vi immergerete in un'antica tradizione culinaria, tramandata di generazione in generazione. Qui, da tempi immemorabili, crescono con amore e dedizione dei prodotti straordinari: i deliziosi Chiacchietegli.  

Questi piccoli tesori sono noti per i loro germogli dal colore viola vibrante e per un gusto che vi farà innamorare al primo assaggio. Una storia di continuità che rischia di scomparire a causa delle sfide moderne, come la crescente diffusione di altre varietà. Per questo motivo la Fondazione Slow Food ha preso l'iniziativa di proteggere e preservare i Chiacchietegli creando un presidio. È un atto di amore e d’impegno per garantire che questa eredità non venga dimenticata.

Ogni anno, quando l'estate inizia a sfiorare la nostra terra, i semi dei Chiacchietegli vengono piantati con cura nei nostri semenzai. Poi, con il passare dei mesi, questi giovani germogli crescono e si trasformano in una vista spettacolare, con le gemme fiorali che si tingono del caratteristico viola che li distingue.

La raccolta inizia alla fine di dicembre e continua fino alla Pasqua. Prima si cimano le infiorescenze centrali, per poi passare ai germogli laterali, che devono essere raccolti prima che sboccino in tutto il loro splendore.

Come gustarli? Vengono conservati con cura sott'olio, ma vengono anche utilizzati freschi per conferire un tocco speciale a numerosi piatti della nostra cucina locale. Sono i protagonisti della zuppa di Chiacchietegli, un’autentica delizia culinaria. Questa prelibatezza è tradizionalmente preparata in una vecchia pentola di terracotta, con un inizio che è un rituale culinario tutto da gustare. Si inizia infatti con un battuto di lardo, oggi spesso sostituito dall’olio extravergine di oliva itrana, e si fa soffriggere l’aglio.

I Chiacchietegli non sono solo un piacere per il palato ma anche una storia d'amore per la buona cucina e la preservazione delle nostre radici. 

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