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San Felice Circeo, una storia millenaria
San Felice Circeo si trova nell’Agro Pontino, divisa tra il promontorio e la parte pianeggiante delle spiagge.
Città volsca, viene conquistata dai Romani e poi distrutta dai Saraceni. Passa nelle mani dei cavalieri templari e poi, per ben quattro secoli, in quelle della famiglia nobiliare Caetani. Successivamente è di proprietà dei Ruspoli e poi del principe polacco Stanislao Poniatowsky, finché non entra a far parte del Regno d’Italia.
San Felice Circeo è una città caratterizzata dall’impronta di una storia millenaria che si unisce alla vivacità della natura.
Quest’area è stata abitata fin dalla preistoria. A dirlo sono i numerosi reperti archeologici raccolti nella mostra permanente Homo Sapiens et Habitat, aperta all’interno della Torre dei Templari nel centro storico, e le grotte marine e terrestri. Ebbene è proprio in una grotta, Grotta Guattari, che nel 1939 l’archeologo Alberto Carlo Blanc porta alla luce il cranio dell’uomo di Neanderthal. Un teschio perfettamente conservato, collocato al centro di un cerchio di pietre, in un ambiente sigillato da una frana. Una vera e propria macchina del tempo che vi fa andare indietro di circa sessantamila anni. Un’attenzione particolare meritano le mura di eredità romana, che si fanno risalire al VI-IV sec. A.C. Talmente enormi che gli antichi pensavano che solo i Ciclopi avrebbero potuto edificarle. Accompagnano con la loro maestosità la vetta del promontorio e il centro urbano e in diversi punti si stagliano quasi a picco sul mare. Davvero impressionante.
Ma è una località contraddistinta da sempre anche dal legame con la Maga Circe, tra mito e archeologia. Si racconta che Ulisse tornando verso Itaca si sia fermato sulle coste del basso Lazio, tra Terracina e un promontorio simile a un’isola: il monte Circeo. Secondo Omero, Ulisse e i suoi compagni dopo aver lasciato il paese dei Lestrigoni, sbarcarono sull’isola Eea, che gli autori Latini fanno coincidere proprio con il promontorio del Circeo. Ulisse soggiornò qui per un anno ammaliato dalla Maga Circe. Dove Circe sia vissuta esattamente nessuno lo sa, ma è sul Monte Circeo che, in tempi lontani, i Romani costruiscono un tempio a lei dedicato. La leggenda quindi potrebbe avere un fondo di verità. Il Promontorio infatti visto da Anzio appare come il profilo di un volto di una donna sdraiata, identificata con la Maga Circe, mentre visto da Gaeta appare come un'isola, l'antica Isola Eea.
A proposito di miti, sapete che le spoglie di Anna Magnani, mito del cinema italiano, riposano nel piccolo cimitero della città? L’attrice italiana ha trascorso molto del suo tempo nella sua amata villa di San Felice Circeo ed è qui che ha voluto riposare per sempre. Un amore che San Felice Circeo le ha ricambiato intitolandole un cinema.
Questo territorio è perfetto per chi ama il turismo verde e lento, fatto di passeggiate ed escursioni. Nel Parco del Circeo ci sono sentieri di trekking di tutte le difficoltà che si snodano in un ambiente suggestivo ed affascinante. Percorsi che vi portano a alla conoscenza del paesaggio, della flora, della fauna e dei valori storico-archeologici di questo territorio unico. A picco sul promontorio del Circeo, spicca ancora Torre Paola, una torre costiera cinquecentesca torre eretta a difesa dagli attacchi Saraceni. Tra le sei torri del Parco Nazionale del Circeo, è l'unica ancora intatta e osserva ancora le Isole Pontine, la selvaggia spiaggia di Sabaudia e i laghi costieri.
Essendo territorio dell’Agro Pontino, sulla tavola regnano la mozzarella di bufala campana DOP e la ricotta di bufala campana DOP. Eccezionali in ogni stagione. E nei bicchieri rigorosamente Circeo DOC.
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