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Vi portiamo indietro nel tempo alla scoperta dei tesori nascosti lungo il percorso della Via Appia. Il tratto compreso nel territorio di Latina inizia al Km 59 da Roma.
Rimarrete estasiati dalla bellezza della Regina Viarum che i Romani hanno trasformato in modo profondo. Uno scenario mozzafiato dove antiche ville romane, fiumi e canali si susseguono e hanno il potere di rievocarvi le atmosfere raccontate dai viaggiatori che nel passato si trovarono a percorrere questo luogo d’incanto. Ed ecco improvvisamente vi sembrerà di vedere Orazio nel suo viaggio fino a Terracina lungo il canale Decennovium a bordo di una barca trainata da cavalli.
Essendo una strada consolare, la via Appia era cadenzata da stazioni di posta. Percorrendola incontrate ruderi che appartengono ad alberghi, stalle, officine e altre strutture di servizio. Orazio racconta nelle sue Satire di acqua e zanzare pestifere in una sosta proprio in queste strutture. Alcuni resti degli edifici li trovate sia a Borgo Faiti al km 72,4 che a Tor Tre Ponti al km 66,4.
Proprio alla stazione di Posta di Tor Tre Ponti si ferma l’apostolo Paolo durante il suo pellegrinaggio verso Roma. A memoria del suo passaggio, qui è stata eretta la Chiesa di S. Paolo. Tor Tre Ponti, il cui nome ricorda sia la torre medievale distrutta durante la bonifica che i tre ponti romani che permettevano all’Appia di superare una zona ricchissima di acque, è la località più ricca di testimonianze storiche e architettoniche.
A Borgo Faiti, ai lati dell’Appia trovate a sinistra gli uffici settecenteschi della Posta, a destra quelli realizzati nel 1935-1936 per la Borgata rurale dall’Opera Nazionale Combattenti. Borgo Faiti era l’antico Forum Appii, ovvero un centro di mercato e di transito. È in questa zona che si trovava il canale Decennovium attraversato da Orazio.
Nel XVI secolo il tratto compreso fra Tor Tre Ponti e Borgo Faiti è frequentato dalle scorribande di briganti. Che paura al solo pensiero.
Al Km 76 arrivate in zona Bocca di Fiume: il nome viene dall’imboccatura di un corso d’acqua ora interrato. Qui potete scorgere una masseria costruita durante i lavori di bonifica di Pio VI e utilizzata anche come servizio di Posta. Sull’edificio è ancora presente lo stemma degli antichi proprietari: gli Zanelli.
Arrivando a Mesa di Pontinia, al km 85,3, venite invece attratti dalle rovine del Mausoleo di Clesippo, un grandioso sepolcro risalente al I secolo a.C., senza più il suo rivestimento esterno.
Esplorare il percorso via Appia è un'esperienza unica, un viaggio attraverso secoli di storia.
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