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La leggenda di Camilla Priverno
È una storia affascinante che vi farà immergere in un'atmosfera antica e piena di fascino.
Camilla era la figlia del tiranno Metabo di Privernum, una delle principali città dei Volsci. Quando Metabo fu costretto a fuggire a causa di una rivolta popolare contro il suo duro governo, portò con sé Camilla ancora in fasce. Durante la fuga raggiunsero il fiume Amaseno; questo era in piena ma Metabo lo attraversò avvolgendo la piccola Camilla in una corteccia di un albero, invocando la protezione della dea Diana. Ebbene riuscirono a salvarsi. La piccola Camilla crebbe nei boschi, tra i Monti Lepini e i Monti Ausoni, in mezzo ad animali selvaggi e pastori. Metabo le insegnò ad usare l’arco e le frecce e l’addestrò all’uso delle armi, al combattimento e alle tecniche militari. Bellissima e abile, i Volsci la elessero loro Regina. Camilla non dimenticò mai le sue radici e decise di andare in aiuto di re Turno nella sua lotta contro Enea e la sua armata di cavalieri e fanti. Camilla era temuta dagli avversari per le sue capacità e il suo coraggio in battaglia. Non si tirava mai indietro e faceva strage di nemici: inseguiva e colpiva a morte ogni avversario sfidando ogni pericolo. Alla fine però morì per via di una lancia scagliata alle sue spalle da un giovane etrusco di nome Arunte. Camilla, temeraria, si strappò la lancia ma la punta restò incastrata tra le costole. In fin di vita affidò ad Acca, la sua fedele compagna, un ultimo messaggio: informare il re Turno della sua morte affinché potesse difendere le terre dai Troiani. La morte di Camilla segnò l’inizio della sconfitta dei Rutuli e di tutti gli Italici che si erano stanziati nell’Italia meridionale.
La leggenda di Camilla continua tuttora ad essere molto sentita nei territori tra i Monti Lepini e i Monti Ausoni, tanto che a lei è dedicato un percorso ad anello, chiamato il Cammino della Regina Camilla: lungo circa 200 km, parte dalla stazione di Priverno-Fossanova, attraversa la Valle dell’Amaseno e termina nel punto di partenza.
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