Colleferro

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Colleferro, città dell’industria

Colleferro, città dalla storica vocazione industriale, sorge in un contesto naturale nella valle del Sacco, sulle pendici dei Monti Lepini.

Deve il suo sviluppo nell’era moderna soprattutto alla fabbrica di esplosivi BPD - Bomprini Parodi Delfino nata nel 1912 dalla conversione dello zuccherificio Valsacco. Quando la fabbrica di esplosivi diventa fornitrice ufficiale del Ministro della Difesa, la produzione di materiale bellico comincia ad aumentare; per far fronte alla crescita della domanda arrivano operai da diverse regioni italiane. Ed ecco che la fortuna del polverificio diventa anche un’occasione di sviluppo del territorio. Nasce il bisogno di creare un vero e proprio villaggio per operai e impiegati composto da alloggi, servizi essenziali e una chiesetta. Quello che ne viene fuori è una sorta di borgo precursore della Città di Fondazione. La “città nuova” vera e propria però sorge molti anni dopo, il 13 giugno 1935, quando l’ingegnere romano Riccardo Morandi realizza, su incarico della BPD, un nuovo piano urbanistico. Il suo nucleo urbano ha uno schema simile a quello delle alle altre Città di Fondazione: una piazza, con intorno gli edifici pubblici, intesa come fulcro urbano da cui si diramano vie primarie e secondarie. Durante la seconda guerra mondiale purtroppo Colleferro viene più volte bombardata con l’obiettivo di distruggere lo stabilimento di esplosivi. Nel dopoguerra però la città si rialza grazie soprattutto all’ingegner Morandi che dà vita ancora una volta a una “città aziendale” ideando un nuovo piano di fabbricazione di edifici per i lavoratori intorno alla nuova piazza Mazzini.

Le nuove tecniche di costruzione e i nuovi linguaggi architettonici adottati hanno prodotto risultati davvero straordinari come la Chiesa di Santa Barbara (1935), il Mercato Coperto (1939-40), il Centro Direzionale BPD (1935), le Palazzine INA-CASA (1956), il Centro Studi Chimico - fisici (1953-57), il Cementificio (1936 e 1964), il Centro Metallurgico (1954). Tale è stato il contributo dell’ingegnere romano che Colleferro è conosciuta anche come la “città Morandiana”.

Colleferro quindi passa da villaggio operaio a Città di Fondazione e poi a città aziendale. Cambia senza cambiare mai veramente.

Nel dopoguerra le industrie tradizionali vanno in crisi ma Colleferro si apre a sperimentazioni, innovazioni e ad altre “imprese”, quelle spaziali. Oggi Colleferro è un’importante Città dello Spazio dove si raccoglie tutta la filiera del settore aerospaziale; tra queste c’è anche Avio SpA, una delle prime aziende aereospaziali al mondo. Ricorda con orgoglio questo primato il razzo vettore Vega, lanciato nello spazio nel 2012, posto all’ingresso della città.

Colleferro, città giovane, ha in realtà anche una storia alle spalle, che merita di essere conosciuta.

Venite ad ammirare i resti della cinta muraria duecentesca e i ruderi del Castello e della Torre di Piombinara, eretti nell’XI secolo, che testimoniano radici più antiche della città. Da non perdere inoltre il Museo Archeologico del Territorio Toleriense che custodisce alcuni reperti archeologici che attestano la presenza dell’uomo nel territorio a partire dall’età preistorica fino al Medioevo.

Colleferro, città industriale, ha la natura a due passi, un'opportunità unica per chi cerca un equilibrio tra vita urbana e contatto con la natura.

La nostra Valle del Sacco e i vicini Monti Lepini, ricchi di grotte sotterranee, vi offrono affascinanti e rilassanti passeggiate. E potete raggiungerli anche in bicicletta lungo un comodo percorso che parte dalla stazione. Pian piano vi lasciate l’abitato alle spalle e prendete quota accompagnati dalla natura che si fa largo ai lati della strada.

Colleferro, città di lavoro, diventa un set cinematografico “naturale, ospitando tanti film italiani.

È lo scenario industriale ad attrarre i grandi registi del cinema italiano. Diverse scene di Europa 51 di Roberto Rossellini sono state girate nel Cementificio, così come quelle di La Califfa, diretto da Alberto Bevilacqua. Ma la città è anche in L’arcidiavolo di Ettore Scola e in Lo chiameremo Andrea diretto da Vittorio De Sica. E perfino nella miniserie televisiva Uno bianca di Michele Soavi. Ed è vera protagonista nel documentario Città Novecento girato da Pierluigi Ferrandini e Dario Biello.

L’anima di questo territorio si capisce anche dal Mercato della terra di Slow Food territori del Cesanese, nella splendida cornice del mercato coperto, luogo storico del commercio cittadino, dove si promuovono e vendono prodotti sani e provenienti da una filiera rigorosamente controllata.

Colleferro è una città in cui trovate elementi culturali fuori dai consueti percorsi. Si raccontano i luoghi dell'impresa, del lavoro dell'architettura, dell'innovazione e si scrive la storia del futuro.

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