Le città di fondazione - Da Colleferro a Pontinia

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Le città di fondazione - da Colleferro a Pontinia

Un itinerario dedicato agli amanti della storia moderna e contemporanea. Le città di Fondazione dell’Agro Pontino sono Latina, all’epoca Littoria, Colleferro, Pomezia, Pomezia, Aprilia, Pontinia, Sabaudia, Di queste città il nostro itinerario prevede le prime tre. Un architetto sarà “la guida” straordinaria per un approccio architettonico ed urbanistico a questo itinerario.

1° giorno: COLLEFERRO
Arrivando da Roma, la prima delle citta’ di Fondazione che troviamo sulla strada verso sud, e’ Colleferro. Negli anni fra il 1935 e il 1937 si realizzò il nuovo villaggio progettato da Riccardo Morandi, di architettura tipicamente razionalista. Particolarità di questa citta’ è anche il suo assetto urbanistico, la collocazione delle piccole case a schiera che seguono l'andamento della collina fa sì che nella pianta di Colleferro sia molto evidente la sua curiosa forma a spirale.

Lo stesso ingegnere realizzò, in onore della patrona della città, la chiesa di S. Barbara, uno dei primi esempi di applicazione del cemento armato come elemento espressivo.

Tra le attrazioni di maggior interesse da visitare c’e’ il Museo civico delle telecomunicazioni, detto anche Museo Marconiano, che ospita la Collezione Cremona, una collezione che rende omaggio all’opera di Guglielmo Marconi e molto importante per la quantità ed importanza dei cimeli.

La collezione prende avvio da una sezione in cui sono illustrati i più antichi sistemi di telecomunicazione, dai bagliori di fuoco e dai segnali acustici con corni e conchiglie degli uomini primitivi. Molto interessanti, poi, sono le stazioni di avvistamento e segnalazioni di periodo greco-romano, per poi arrivare nel Medioevo.

Nel museo è ospitata anche una sezione dei mezzi di comunicazione utilizzati nei servizi di intelligence, in uso presso CIA e KGB.

Altra visita da non perdere, quella ai Rifugi cittadini. Si tratta di oltre 6 Km di cunicoli utilizzati durante l’ultimo conflitto mondiale quale rifugio antiaereo per la cittadinanza, nei quali sono stati ricostruiti ambienti d’epoca con reperti bellici. Oggi quel tunnel costruito scavando a colpi di piccone nelle cave di pozzolana, solo in parte agibile, oltre ad essere un'importante testimonianza della storia cittadina rimane un luogo carico di suggestione, oggetto di numerose visite.

2° giorno: LATINA
Latina (già Littoria) è stata la prima città dell’Agro Pontino bonificato, nata nell’incertezza di interpretare il ruolo di borgo rurale di servizio o di una città giardino.Inaugurata nel dicembre 1932, è diventata capoluogo di provincia nel 1934 e nel 1945, per decreto del governo Bonomi muta il proprio nome diventando Latina.

Intera giornata dedicata alla visita a piedi della citta’ con guida e architetto.

Latina, fu Littoria, è la prima città fondata dell’Agro Pontino bonificato. Inaugurata nel dicembre 1932, è diventata capoluogo di provincia nel 1934 e nel 1945 per decreto del governo Bonomi muta il proprio nome diventando Latina.

Come in un grande Lego razionalista nasce in pochi anni la città dai marmi bianchi, raccontata perfettamente dall’artista Duilio Cambellotti. Dipinse, in un trittico, conservato nella sala consiliare del Palazzo della Prefettura, tutte le fasi della fondazione, dalle mandrie di bufale che attraversavano gli acquitrini malsani, fino al brillare del marmo dei palazzi squadrati tipici dell’epoca. Proprio a lui è intitolato uno dei Musei della città che ha sede nell’Edificio dell’Ex Opera Balilla, che sarà la nostra prima tappa: il Museo Duilio Cambellotti. Si tratta di un edificio composto da due piani nella parte frontale articolati in un semicerchio, con annessa una palestra lunga 40 metri e alta 12. Testimonianza della grande importanza che all’epoca fascista veniva data all’attività motoria.

La passeggiata si snoda attraverso le piazze ed i palazzi della citta’.

Palazzo dell’Opera Nazionale Combattenti, la Piazza del Quadrato, il Palazzo Municipale, il Tribunale, il Palazzo del Governo, il Palazzo della Banca D’Italia in Piazza della Libertà con al centro la Fontana di Marmo a forma di fascio littorio e la Cattedrale di San Marco.

La caratteristica principale è lo schema a raggiera della pianta urbanistica disegnata dall’architetto Oriolo Frezzotti. Il primo nucleo di Latina dell’architetto Frezzotti era una specie di progetto ottocentesco. Ma poi ecco lo schema a raggiera e a cerchi concentrici. E’ qui che già negli anni 30 si parla di città moderna e si fa storia dell’urbanistica e storia dell’architettura. Oltre a Frezzotti altro personaggio di spicco fu l’architetto futurista Angiolo Mazzoni. Ridisegnò la stazione ferroviaria e realizzò l’Ufficio Postale che ancora oggi, seppur con alcune modifiche, mantiene il blocco originale ed è un piccolo capolavoro razionalista. Il Palazzo M, ora sede della guardia di finanza è un esempio del monumentalismo razionalista. Lo Stadio comunale con i sei alti pilastri per le bandiere anch’esso è opera sua.

Durante la visita della citta’, e’ senza dubbio immancabile la visita al MUG, Museo Giannini dove sono in mostra moltissimi oggetti della collezione dei proprietari appassionati di automobilismo storico e di strumenti e macchine elettriche, che hanno raccolto in questo spazio museale una preziosa serie di strumenti ottici con particolare attenzione per il vecchio cinema come obiettivi, macchine da proiezione, macchine fotografiche e manifesti di film del dopoguerra.

Uno degli oggetti di maggior interesse di questo museo è sicuramente l’automobile che Benito Mussolini, l’ex duce del fascismo, acquistò dalla Fiat prima della seconda guerra mondiale e a bordo della quale girò spesso l’Agro Pontino in corso di bonifica. Si tratta di una FIAT 1500 cabriolet, esemplare unico realizzato dal grande stilista di carrozzerie automobilistiche Pinin Farina.

La giornata si conclude con la cena presso il ristorante IMPERO, dove l’atmosfera dell’epoca sembra essere intatta. In pieno centro città e sotto i portici della splendida Piazza della Libertà.

3° giorno: PONTINIA
Pontinia, la terza Città nuova dell’Agro Pontino, segue il rituale di fondazione: Benito Mussolini il 19 dicembre 1934, dopo aver pernottato presso il Palazzo del Governo a Littoria e visitato i grandi impianti di canalizzazione e di sollevamento delle acque a Mazzocchio, si reca in un vasto spiazzo quadrato per procedere alla posa della prima pietra.

Mattinata dedicata alla visita di Pontinia con guida e architetto.

Pontinia fu fondata il 19 dicembre 1934 e inaugurata il 18 dicembre 1935, nell'ambito della bonifica dell'Agro pontino. Il nucleo urbano originario, ancora integro, ricalca quello delle altre “città nuove”, fatto di caratteri architettonici essenziali ma rigorosi, con alcuni edifici portanti, collocati attorno alla piazza centrale o nelle sue immediate vicinanze: il Palazzo Comunale con le sue persistenti scritte del fascismo, l’ufficio postale, il cinema-teatro, la Casa del Fascio (oggi Casa della Cultura), la chiesa parrocchiale di S.Anna, la scuola, le caserme, la Torre dell’acquedotto.

Su uno dei tre viali d ‘accesso alla città (ex Viale del Duce) si incontra la Sede del fascio locale, edificio che ospitava sia la Casa del Fascio, sia la caserma della Milizia. La pianta dell’edificio è a forma di Fascio Littorio, esperimento che ricorda, nel richiamo a simboli e personaggi del regime, il progetto per la sede federale di Littoria. Insoliti sono i disegni dei due cancelli esterni e delle ringhiere interne, sagomati anch’essi a forma di Fascio.

La passeggiata prosegue con la torre idrica bicolore con paramento in cortina e travertino, collocata a pochi passi dal fiume Sisto. In tipico stile razionalista, la facciata sinuosa aveva la velleità di creare ombre simili nella forma a stilizzati fasci littori.

A memoria e documentazione della potenza della malaria nell'Agro prima della bonifica, vi è stato fondato nel 1990 un Museo Comunale intitolato "La malaria e la sua storia".

Tra gli edifici storici di spicco, i porticati dell’Istituto Nazionale delle Assicurazioni (INA), collegati attraverso stretti sottopassaggi al Palazzo del Comune. Sulla Torre Civica ancora e’ possibile leggere la scritta sul margine superiore che recita: “È l’aratro che traccia il solco ma è la spada che lo difende e il vomere e la lama sono entrambi di acciaio temprato come la fede dei nostri cuori. Mussolini".

Ma non e’ l’unico segno risalente al fascismo e alla bonifica, un’altra iscrizione sul portale della Torre Civica, lo stemma dell’Opera Nazionale Combattenti scolpito nel travertino, la maniglia del portone del Palazzo del comune a forma di vanga, passeggiando nella cittadina tutto ci riporta all’epoca fascista.

Per non parlare di un tombino nei pressi della Chiesa che ci ricorda che protagonista della bonifica della Pianura Pontina fu l’ONC (Opera Nazionale Combattenti),

Si continua poi con la visita del Teatro Fellini, riconosciuto dalla Sovrintendenza delle Belle Arti e Paesaggio tra gli edifici teatrali di maggior pregio del Lazio. La struttura rappresenta una testimonianza rilevante essendo l’unica sala, nel nucleo delle città dell’agro pontino, ancora adibita all’uso per il quale era stata creata. L’edificio è opera dell’Architetto Oriolo Frezzotti, indiscusso protagonista dell’opera di urbanizzazione delle paludi bonificate.

Da non perdere la visita al bellissimo Parco-Museo di Piana delle Orme. E’ tra i principali musei storici e demoetnoantropologici europei in relazione al numero e varietà dei reperti conservati, all’estensione espositiva e alla capacità di valorizzazione delle collezioni.

Dedicato al Novecento, il complesso museale, inserito in un vasto parco alberato, rappresenta un viaggio attraverso cinquant’anni di storia italiana. Oltre 60.000 metri quadri distribuiti in una serie di padiglioni tematici per narrare le tradizioni e la cultura della Civiltà Contadina, le grandi opere di Bonifica delle Paludi Pontine, le Battaglie della Seconda Guerra Mondiale, ma anche per mostrare i veicoli e i mezzi agli albori della grande industrializzazione e i giocattoli e i soldatini con i quali si divertivano i bambini di una volta.

L’impostazione scenografica del museo, l’imponenza delle collezioni, gli effetti speciali, la capacità di riprodurre esperienze olfattive, la sensazione di esplorare la storia in prima persona, rendono la visita a Piana delle Orme un’esperienza conoscitiva ed emozionale unica.

L’eterogeneità delle collezioni, inserite in ricostruzioni realistiche, porta il visitatore a rivivere, accompagnato da musiche, suoni e rumori, la Battaglia di El Alamein, lo Sbarco di Anzio, le Battaglie di Cassino o le tragiche vicende delle Deportazioni nei lager tedeschi. Aerei, carri armati, jeep, cannoni, mezzi navali e quanto apparteneva ai vari eserciti impegnati nei vari teatri di guerra, immergono in scenari drammatici in cui si trovano mezzi rarissimi o unici al mondo.

E poi ci sono le grandi produzioni cinematografiche che hanno attinto alle collezioni di Piana delle Orme per realizzare film pluripremiati come La vita è bella, Il paziente inglese, Malena o l’ultima serie di George Clooney Catch 22. Accarezzare il carro armato protagonista del film di Benigni si dice, tra l’altro, sia di buon auspicio!.

4° giorno: IDROVORO DI MAZZOCCHIO - SABAUDIA
Era il 15 aprile 1934, quando iniziò la costruzione dell'idrovora di Mazzocchio.Per la sua realizzazione ci vollero ben 14000 quintali di cemento, 2500 di ferro e 5000 metri cubi di pietra! Sabaudia, la cittadina tanto cara ad Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini, sorta sul lungomare tirrenico durante il periodo fascista, successivamente alla bonifica delle Paludi Pontine.

Per completare la visita di Pontinia, e’ imprescindibile la visita ad uno degli impianti deil quale ancora oggi, ingegneri provenienti da tutto il mondo vengono a studiare i sistemi di micro-canalizzazione che hanno reso possibile la bonifica dell’Agro Pontino.

La mattinata avrà inizio con la visita guidata dell’ Idrovoro di Mazzocchio. L'impianto sin dalla prima metà del secolo scorso ci sottrae dalla palude imbrigliando le acque nel fiume Ufente, è il più importante, ed ancora oggi uno dei più grandi d’Europa. Funziona perfettamente e riesce ad affrontare le esigenze idrauliche del territorio, mantenendo asciutti e coltivabili oltre diecimila ettari di terreno pontino.

Dopo la visita ci dirigiamo verso Sabaudia per una passeggiata all’interno del Parco Nazionale del Circeo con guida.

Accoglienza presso il Centro Visitatori ed inizio del percorso denominato il “sentiero nella Foresta”. La Selva di Circe, ambiente unico nel suo genere, riserva integrale Unesco, e’ ricco di flora e fauna autoctona. Il percorso inizia dall’area della Lestra Cocuzza. Qui fino al periodo precedente alla bonifica delle Paludi Pontine c’era uno dei Villaggi di pastori transumanti più abitati della Foresta planiziaria. All’ingresso del Parco, un edificio storico, ex scuola e ambulatorio, trasformato in Museo, ricorda l’incredibile storia dei pastori erranti, dei coraggiosi maestri e dei medici dell’epoca.

Al termine della visita pranzo libero nel centro di Sabaudia.

Sabaudia è un vero gioiello dell’architettura razionalista. Per questo motivo la visita sarà guidata da un architetto che passeggiando insieme a noi ci farà ammirare la bellezza di questo scrigno di architettura. La cittadina è il capolavoro più grande di quattro giovani archistar dell’epoca: Gino Cancellotti, Eugenio Montuori, Luigi Piccinato e Alfredo Scalpelli, tutti alfieri del Movimento italiano per l’architettura razionale.

Durante la visita osserveremo la Torre Civica, 42 metri di marmo, con una balconata che la collega al Palazzo del Comune dove il bianco del marmo si unisce al rosso dei mattoni. La Piazza è spettacolare. Per non parlare del Palazzo delle Poste, disegnato da Angelo Mazzoni. Si presenta come un edificio a un solo piano, rialzato da terra tramite una scalinata, completamente rivestito di tessere azzurre (il colore di casa Savoia) e caratterizzato da ampi finestroni, incorniciati da un cordolo in marmo rosso di Siena. La volontà dell'architetto era quella di dare all'edificio un forte senso aerodinamico, in pieno accordo con l'ideologia futurista.

Nel tardo pomeriggio, terminata la visita della citta’, ci spostiamo lungo la strada che costeggia il mare, caratterizzata da bellissime dune di sabbia da un lato e dal Lago di Paola dall’altro, dove si potrà ammirare uno splendido tramonto sul mare.

Fine dei servizi con possibilita’ di prolungare il soggiorno per visite ed escursioni individuali o per completare il tour delle citta’ di fondazione.

IL PROGRAMMA PREVEDE:

  • 3 notti di soggiorno in hotel categoria 4 stelle a Latina centro o Borgo Faiti oppure Sabaudia
  • Trattamento di mezza pensione
  • Visite guidate come da programma
  • Architetto per la visita di Latina, Pontinia e Sabaudia
  • Tutti gli ingressi
  • Assistente locale per tutta la durata del tour

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