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Maenza, un viaggio nel Medioevo
Maenza è un piccolo borgo medievale arroccato sui Monti Lepini.
Nasce grazie all’insediamento di alcuni nuclei abitativi fuggiti da Priverno a causa dell’invasione dei Saraceni ma è dal Medioevo in poi che se ne hanno notizie certe. Il borgo passa di mano in mano a diverse famiglie nobiliari: i Ceccano, gli Annibaldi, i Caetani e poi gli Aldobrandini. Quante ne ha viste! Nel 1928 Maenza viene soppressa e accorpata a Priverno e solo nel 1947 ritorna finalmente ad avere una sua identità.
Maenza è uno straordinario scrigno culturale e naturalistico.
Da lontano si annuncia con l’imponente Castello baronale, che dalla sommità domina sulla sottostante valle dell’Amaseno. Intorno i boschi a far da cornice con le fantastiche sfumature degli alberi. Sembra di essere in una favola. Le passeggiate nel centro sono una piacevole sorpresa. Vicoli pittoreschi da immortalare che seguono le linee curve della collina su cui sorge la città. Camminando verso il centro trovate La Loggia dei Mercanti, una piazzetta utilizzata per il mercato nel Medioevo, con le porte a bandiera che testimoniano le antiche botteghe. Si narra che qui nella loggia trovassero riparo le persone giunte di sera quando le porte della città erano ormai chiuse. Da quassù si apre un meraviglioso panorama sulla Piana dell’Amaseno. Nelle belle giornate riuscite a scorgere persino il mare e le isole pontine. Da vedere la Cattedrale di Santa Maria Assunta in Cielo dalle inconfondibili linee neoclassiche. E proprio accanto il maestoso Castello baronale. Entrate, rimarrete stupiti. Pitture murarie, costumi medievali e rinascimentali, frammenti ceramici, le carte geografiche del territorio a partire dal Cinquecento e la stanza di San Tommaso d’Aquino. Sì, perché qui ha soggiornato Tommaso d’Aquino nel viaggio verso Lione per il Concilio ecumenico indetto da papa Gregorio X. La location è talmente bella che si presta a concerti di musica sacra e classica, mostre, spettacoli e perfino matrimoni. Girovagando qua e là ci si imbatte nella Chiesa di San Giacomo, la chiesa più antica della città, nella Chiesa di Santa Reparata e in Palazzo Pecci, oggi sede comunale.
Maenza è un tuffo nel passato.
Le sacra rappresentazione del Venerdì Santo con i costumi medievali e il presepe vivente, incorniciati dalle splendide architetture del borgo, vi fanno immergere nelle coinvolgenti atmosfere del passato. Così come la rievocazione delle cene medievali e rinascimentali. Immancabili sulle tavole sono i piatti della tradizione: la polenta sulla schiazza, la ciammella all’acqua, la caciatella, i ricresciuti, le crespelle, le ciammotte…. I sapori genuini di una volta.
Maenza è passeggiate indimenticabili.
I vicini Monti Lepini e gli incantevoli Monte Gemma, Monte Sentinella e Monte Calvello con ampie zone coperte da boschi di castagno, faggi, lecci, querce vi offrono esperienze suggestive se amate lo sport e la natura. Tanti i sentieri da percorrere a piedi e in bicicletta. Tra i lunghi percorsi che attraversano anche Maenza ci sono la via Francigena del Sud e il Cammino della regina Camilla. Cammini lenti e rilassanti in mezzo alla natura alla scoperta di cultura, ambiente e tradizioni.
Maenza è la magia del borgo come era una volta.
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