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La Peschiera romana
Ai piedi del faro di Ventotene c’è una struttura cilindrica in muratura di colore bianco: è la Peschiera romana risalente al I secolo a.C., utilizzata per la pratica dell'itticoltura, che era una delle caratteristiche distintive del mondo romano.
Le ville marittime della famiglia imperiale si arricchirono di sofisticate peschiere. Non ci crederete ma all’epoca la bontà del pesce marino era stata una scoperta dei soli ceti sociali elevati. I ceti meno abbienti infatti continuavano a consumare il pesce d'acqua dolce.
L'opera monumentale era composta da due vasche coperte, in cui si univano le acque dolci e salate attraverso canali, creando l’ambiente ideale per l’allevamento dei pesci. Le vasche esterne avevano il compito di miscelare l’acqua dolce con quella marina, mentre la vasca centrale, la più grande, presentava un ingegnoso sistema di grate che consentiva all'acqua di mare di entrare, ma impediva ai pesci di uscire.
Per assicurare un’acqua sempre fresca e vitale, si provvedeva a ricreare l’ambiente marino al loro interno. Piccoli scogli coperti da alghe e anfratti scavati nelle strutture fornivano un rifugio naturale, mentre zone ombrose li proteggevano dal forte sole estivo.
E, per rendere ancora più accogliente il loro ambiente, le peschiere erano state dotate di ricettacoli sommersi, luoghi ideali per la deposizione delle uova e della tranquilla nidificazione.
Venite a Ventotene a scoprire questa preziosa testimonianza.
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